L'apertura romantica per eccellenza, il Gambetto di Re, è un'impostazione di gioco di cui la maggior parte dei giocatori ha una concezione parziale e preconcetta. Chi è ai livelli più bassi la vede come il modo più affascinante e divertente di lanciarsi in un attacco furibondo contro il Re nemico, sacrificando pezzi su f7 come spesso facevano i giocatori ottocenteschi. Chi è a un livello più alto la considera un modo troppo rischioso (c'è da sacrificare un pedone alla seconda mossa!) di impostare una partita aperta (1.e4 e5), in quanto esistono metodi più tranquilli e posizionali (la Partita Spagnola, l'Italiana con d3, ecc.) di giocare per un vantaggio, specialmente oggi che i computer possono dimostrare che in certe varianti il Bianco, nel Gambetto di Re, non ottiene una superiorità teorica e talvolta deve dimostrare che il compenso per il pedone sia sufficiente.
Pur avendo entrambi in parte ragione (è vero che talvolta il Bianco si lancia in attacchi violenti contro il Re nemico, così come è vero che esistono aperture ben più "sicure" contro 1.e4 e5), queste sono due visioni parziali che non danno il giusto riconoscimento a quest'avvio di gioco affascinante, ricco e utilissimo per il miglioramento scacchistico.
Come hanno dimostrato dapprima gli Ipermoderni negli anni Venti del secolo scorso (Réti, Tartakower, Nimzowitsch ecc.), poi giocatori del calibro di Spassky e Bronstein nel periodo sovietico e al giorno d'oggi campioni come Nepomniachtchi, il Gambetto di Re è strategicamente ricchissimo: è un'apertura in cui le considerazioni posizionali non sono affatto secondarie rispetto a quelle tattiche, e in cui è possibile studiare piani tipici, manovre frequenti, strutture pedonali ricorrenti.
Al contempo, tutte le caratteristiche strategiche tipiche del Gambetto di Re sono pressoché uniche, inconsuete in altre varianti e aperture, e il padroneggiarle consente ai giocatori di ogni livello di avere una superiorità pratica rispetto agli avversari che, in genere influenzati dai luoghi comuni, tendono a sottovalutare e studiare poco il Gambetto di Re.
Il Gambetto di Re è un'apertura perfetta per chi, con un punteggio elo più basso (NC, 3N), vuole impostare un primo repertorio di aperture che gli possa consentire di progredire nel gioco apprendendo tattica e strategia evolute, senza impigrirsi e adagiarsi sui "sistemi" che, alla lunga, non insegnano nulla; allo stesso modo è un'apertura perfetta per chi, a livelli più alti, vuole disporre di un'arma tagliente da usare in determinate circostanze (situazioni particolari di torneo, o blitz e rapid) e magari da affiancare a sistemi più solidi come completamento del proprio repertorio.
Federico Cenci (1978) è Candidato Maestro e Istruttore Nazionale FSI, e fa parte da vari anni del Gruppo Istruttori dell'Accademia Scacchistica Romana.
È stato Campione Sociale dell'Accademia Scacchistica Romana per tre volte, nel 2018, 2021 e 2022, e attualmente è Vice Presidente ASR.
Nella vita è anche editore e traduttore. Ha tradotto vari libri di scacchi per i più importanti editori, fra cui i classici Teoria e pratica degli squilibri di Silman e Le ultime lezioni di Capablanca. Per la casa editrice Cliquot, di cui è fondatore, cura la collana Ajeeb, dedicata al gioco.
Il videocorso è la registrazione di un Corso di Livello Avanzato tenuto online a un gruppo di studenti dal CM e Istruttore Nazionale Federico Cenci nel marzo del 2022 per conto dell'Accademia Scacchistica Romana.
È strutturato nel consueto modo dei Corsi Avanzati dell'Accademia: 4 incontri di (oltre) 1h 30' ciascuno, con dispense e materiale di studio da stampare, per un totale di:
I video e il materiale didattico sono organizzati in Moduli, per un'efficace e pratica suddivisione degli argomenti trattati.
Ecco il contenuto del corso:Videocorso registrato